La visita optometrica è un esame volto alla valutazione della funzionalità del sistema visivo sia in termini di refrazione che in termini di equilibrio binoculare.
Nella visita optometrica vengono infatti eseguiti test per l’acutezza visiva, per la valutazione accomodativa (messa a fuoco) e delle riserve fusionali.
La visita optometrica non ha scopo di diagnosticare una patologia, quest’ultima è compito esclusivo del medico oftalomologo.
Dove è possibile fare una visita optometrica?
Attualmente in Italia è presente la figura del Laureato in Ottica e Optometria, tale professionista può svolgere la propria attività in un proprio studio e/o in un centro Ottico (dopo aver conseguito abilitazione in Ottica).
Quando è necessario una visita optometrica?
Il controllo optometrico può essere svolto dopo i 18 anni di età e andrebbe fatto a ricorrenza annuale e/o quando si nota una variazione del visus (sia da lontano che da vicino) o una sintomatologia da stress visivo prolungato (come mal di testa e/o visione annebbiata).
Sarà poi compito dell’optometrista valutare se tale sintomatologia richiede anche un’indagine di tipo medico.

Quando e come osteopata e optometrista collaborano?
Le problematiche posturali negli ultimi anni sono diventate sempre più comuni, specialmente nell’utilizzo di dispositivi digitali.
La Computer Vision Syndrome (CVS) è una sindrome associata all’utilizzo di device digitali e comprende diversi segni e sintomi sia di carattere visivo che di carattere fasciale e/o muscolare come per esempio: mal di testa, mal di collo, cervicalgia, secchezza oculare.
La collaborazione fra Optometrista e Osteopata nasce dall’esigenza di coniugare le competenze di figure professionali che possono in ‘’team’’ risolvere casi di carattere complesso che originano da cause non strettamente legate alle sfere di competenza dell’uno o dell’altro professionista. Per esempio, una cattiva correzione visiva causerà un aumento del tono muscolare di muscoli cervicali e potrebbe produrre, sotto certe condizioni di stress, un’algia cervicale e viceversa.
La comprensione della causa scatenante di un sintomo, ad oggi, non è più competenza di un singolo professionista ma deve per forza essere di comune condivisione.
Quando gli occhi influenzano la postura?
Gli occhi si presentano al mondo esterno come ‘’esocettori’’ (ovvero come recettori esterni di informazione luminosa) ma anche come ‘’trasduttori’’ ovvero come traduttori di un impulso luminoso in elettrico.
In pochi sanno che gli occhi sono anche ‘’propriocettori’’ ovvero portano informazioni di stabilità ad un complesso sistema di moto neuroni che ricoprono tutto il nostro corpo. In particolare sono emerse diverse evidenze scientifiche sulla presenza stazioni di collegamento neuronale fra il sistema oculomotorio, il sistema vestibolare, il sistema stomatognatico e addirittura con l’appoggio podalico.
Il fatto che sia tutto collegato rende semplice capire come una variazione della qualità visiva o di una disfunziono oculomotoria porti a cascata ad un meccanismo compensativo degli altri sistemi e viceversa.
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Conclusioni
La visita optometrica è quindi fondamentale per comprendere la funzionalità del sistema visivo e eliminare ogni tipo di compenso su altri sistemi. La collaborazione fra figure professionali rappresenta il presente e il futuro del benessere corporeo.
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