Tunnel carpale: sintomi, cause e trattamento




La sindrome del tunnel carpale coinvolge il cosiddetto “tunnel carpale”, un canale del polso in cui passano il nervo mediano e i nove tendini flessori delle dita che vanno dall’avambraccio alla mano.

L’aumento di pressione sul nervo o le sue difficoltà di scorrimento sono all’origine di questa sindrome.

Cos’è la sindrome del tunnel carpale

La sindrome del tunnel carpale è un disturbo da compressione nervosa abbastanza comune, che causa dolore, senso di intorpidimento e formicolio a mano, polso e dita.
I sintomi della sindrome del tunnel carpale peggiorano con il tempo e tendono a divenire più acuti e meno sopportabili durante il riposo notturno.

Molto spesso, un esame obiettivo accurato è sufficiente al dottore per porre una diagnosi certa di questo disturbo.
In alcuni casi, il medico si trova costretto a ricorrere a ulteriori controlli, al fine di accertarsi che non siano in atto altre patologie.

La terapia della sindrome del tunnel carpale può essere conservativa oppure chirurgica, a seconda della gravità e della durata della sintomatologia.

Quali sono i sintomi del tunnel carpale?

I sintomi del tunnel carpale derivano dall’alterata conduzione del nervo e si manifesteranno dunque con formicolio talvolta accompagnata da dolore soprattutto nel corso della notte.

La presentazione tipica è isolata alle prime dita della mano, pollice indice e medio ma alcuni pazienti possono presentare formicolii e sensazioni dolorose anche all’avambraccio e braccio. Solitamente viene risparmiato il territorio del mignolo.

I fastidi possono presentarsi a intermittenza, ma possono anche diventare costanti.

Nei casi più avanzati può comparire anche un deficit motorio del pollice.
La debolezza della mano e delle dita può addirittura arrivare a ridurre le capacità di afferrare saldamente gli oggetti.

Quali sono le cause?

Non è facile risalire alle cause della sindrome del tunnel carpale.

  • L’aumentata pressione sul nervo può essere dovuta alla tenosinovite, ovvero l’infiammazione della guaina che riveste i tendini flessori.
  • Condizioni quali lussazioni articolari o fratture possono agevolarne l’insorgenza
  • Malattie a carico della tiroide, diabete e artrite reumatoide
  • In alcuni casi anche la ritenzione idrica nelle donne gravide può essere un fattore scatenante

Perché e come si fa la diagnosi?

Analogamente a tutte le situazioni patologiche e parafisiologiche la corretta diagnosi è necessaria per stabilire la corretta terapia.

Spesso per ottenere una diagnosi accurata di sindrome del tunnel carpale bastano i test cinici ed una accurata raccolta anamnestica.
Possono aiutare anche i test di laboratorio e l’elettromiografia.

L’elettromiografia risulta fondamentale per verificare lo stato di salute del nervo e controllare eventuali peggioramenti o miglioramenti della condizione.

Il trattamento chirurgico del tunnel carpale

Nei casi in cui il dolore risulta poco sopportabile oppure peggiora molto velocemente è necessario ricorrere alla chirurgia.

Grazie ad una piccola incisione è infatti possibile creare più spazio al nervo all’interno del tunnel tagliando il legamento che costituisce il “tetto” del tunnel dal lato del palmo.
L’intervento è rapido e risolutivo e la fase riabilitativa semplice.

Nelle settimane o nei mesi successivi all’intervento il paziente potrebbe avvertire indolenzimento nella zona della cicatrice.
L’intorpidimento e il formicolio possono scomparire rapidamente oppure in maniera più graduale.

Possono essere necessari vari mesi affinché la forza della mano e del polso torni alla normalità.

È anche possibile però che i sintomi non scompaiano completamente dopo l’intervento chirurgico, specialmente nei casi in cui la compressione del nervo è molto importante o è presente da lungo tempo.

Il trattamento conservativo del tunnel carpale

Nei casi in cui il medico non pone indicazione di intervento si aprono diverse finestre riabilitative.

  • L’utilizzo del tutore apposito potrebbe aiutare.
  • Si possono alleviare i sintomi anche con il trattamento delle patologie di base (come artrite, artrite reumatoide o ipotiroidismo).
  • Anche L’iniezione di corticosteroide nel tunnel carpale talvolta consente un sollievo anche prolungato.

Il trattamento manuale del tunnel carpale

Il trattamento manuale trova indicazione in alcune presentazione cliniche della sindrome del tunnel carpale.

Le mani del terapista formato – guidate dal ragionamento clinico osteopatico – possono eliminare quelle contratture muscolari e quelle tensioni fasciali che possono intervenire sullo scorrimento del nervo mediano.

Spesso il trattamento manuale sarà indirizzato a strutture anche lontane dal polso come per esempio il gomito, la spalla e soprattutto la regione cervicale e cervico dorsale.

Quali prevenzione è necessario prendere?

E’ bene controllare la posizione dei nostri polsi durante la giornata, specialmente nei lavori che richiedono l’utilizzo della tastiera ma anche macchinari, dispositivi o attrezzi.

Bisogna evitare le posizioni che distendono eccessivamente il polso o che applicano una pressione eccessiva sul nervo mediano correggendo l’angolo della tastiera del computer, si può ottenere un certo sollievo.

A volte può essere di aiuto indossare un sostegno rigido per il polso per mantenere la mano in posizione neutra (soprattutto di notte) e assumere antidolorifici da banco.

Se si utilizza la tastiera è meglio eliminare immediatamente l’utilizzo di alza-laptop in quanto obbliga il polso all’iperestensione costringendo ulteriormente lo spazio a disposizione del nervo mediano.

Questo strumento è utile solo se correlato da una tastiera separata: la tastiera deve stare orizzontale.

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Conclusioni

La sindrome del tunnel carpale è relativamente comune e può essere a carattere multifattoriale.

Una giusta posizione dei polsi durante l’attività lavorativa, una buona salute generale della colonna vertebrale e del sistema nervoso, unito ad un quadro ormonale in equilibrio sono fattori altamente protettivi.

Dovesse comparire meglio affidarsi già dai primi disturbi ad un medico attento ed appassionato che possa porre una diagnosi corretta.

Successivamente scegliere il professionista adeguato per il trattamento prescritto.

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