Sindrome vertiginosa: cause, sintomi e trattamento osteopatico




Si prova un senso di vertigine almeno una volta nella vita: sporgendosi dalla ringhiera del balcone, guardando giù per uno strapiombo, camminando sul tetto di un grattacielo.

In alcuni casi, il senso di vertigine è l’ingrediente essenziale per divertirci, come nei parchi divertimenti, sulle giostre, perfino giocando sull’altalena.

Quando un fenomeno è così comune, quando è esperienza di tutti e tutte, è facile cadere nell’errore di minimizzare l’impatto che alcune patologie possono avere sulla vita delle persone.

In questo articolo tratteremo la sindrome vertiginosa, che colpisce circa l’11% della popolazione ogni anno e che può essere presente approssimativamente per il 30% dell’arco della vita di chi ne soffre (Strupp et al.,2020). La descriveremo dando alcune indicazioni su cosa si possa fare in relazione al trattamento osteopatico.

Introduzione

Si tratta di un’alterazione della percezione sensoriale di rotazione dell’ambiente che comporta una perdita di equilibrio da parte dell’individuo.

Parliamo di “sindrome vertiginosa oggettiva” quando origina dall’apparato vestibolare dell’orecchio o del VIII nervo cranico, quindi da aree periferiche.
Questa tipologia è caratterizzata dalla sensazione di rotazione dell’ambiente esterno, si presenta intensa e con un’insorgenza improvvisa ed è solitamente accompagnata ad uno stato ansioso, nausea, vomito, sudorazione, tachicardia o dissenteria.

La “sindrome vertiginosa soggettiva”, invece, ha un’origine centrale, cioè dal distretto anatomico del nucleo del tronco encefalico e del cervelletto, ed è provocata solitamente da disturbi vascolari. Tale sindrome è caratterizzata dalla sensazione del movimento del capo rispetto all’ambiente circostante.

Cause e sintomi comuni della sindrome vertiginosa

Vi sono diverse cause e sintomi per chi soffre di questa patologia. Vediamone alcune.

Vertigine parossistica posizionale

La sensazione di vertigine avviene dopo un cambio di posizione della testa, per esempio quando ci si distende o ci si rialza o quando ci si abbassa o si guarda in alto. Insorge in maniera brusca ed è spesso accompagnata da nausea, vomito, sudorazione, pallore cutaneo.

La causa è da ricondurre al distacco di piccolissimi sassolini, chiamati otoliti, nell’orecchio interno che muovendo nel liquido labirintico sono capaci di generare le vertigini. La terapia consiste nell’effettuare manovre liberatorie (per riposizionare gli otoliti).

La sindrome di Menière

Si tratta di un disturbo molto invalidante causato da un accumulo di liquido a livello labirintico. La sintomatologia dura solo qualche giorno ma se non curata nella giusta maniera tende a ripresentarsi nel tempo.

La sindrome di Menière causa forte sensazione di capogiro, difficoltà nel mantenere l’equilibrio, forte nausea, acufene, sensazione di orecchio pieno/ovattato.

La diagnosi si basa sull’anamnesi e anche sul quadro audiometrico caratterizzato da ipoacusia neurosensoriale fluttuante prevalentemente sulle basse frequenze.

La terapia solitamente si avvale di farmaci e una dieta povera di sodio ed iperidrica.
In casi selezionati è indicato un intervento chirurgico.

Neurite vestibolare o Labirintite

Dovuta ad una infiammazione del nervo vestibolare la cui causa è spesso riconducibile ad una infezione virale che causa vertigini, nausea, vomito, acufeni, diminuzione della capacità uditiva, febbre e dolore.

La terapia è essenzialmente basata sull’utilizzo di farmaci e successivamente può essere necessario una riabilitazione vestibolare.

Vertigine da cervicale o da emicrania

Una forte cervicalgia è in grado di causare vertigini spesso associate a nausea, disturbi dell’equilibrio e dolore al collo. Comune è la sindrome vertiginosa che si accompagna alla cefalea o vertigine come unico sintomo in un paziente con storia di cefalea .

Gli episodi vertiginosi sono ricorrenti e possono essere scatenati da privazione del sonno, squilibri ormonali, stress emotivo etc.
La diagnosi si basa sostanzialmente su una attenta anamnesi sia personale che familiare dopo aver escluso altre cause di vertigine periferica o centrale.

“Dizziness” soggettivo cronico

Non è una vera e propria vertigine ma una condizione di instabilità posturale e disequilibrio.

I sintomi peggiorano in piedi e quando si cammina, mentre si riducono quando ci si siede o addirittura scompaiono quando ci si sdraia.

Questa condizione, poco conosciuta,  è secondaria ad un evento acuto o ricorrente come può essere una disfunzione vestibolare periferica o centrale o altre patologie come il trauma cranico, colpo di frusta, le aritmie), disordini psichiatrici.

La causa di questo disturbo va ricercata in un fallimento del riadattamento dopo un evento acuto, favorito da un uno stato ansioso.

Il trattamento medico consiste nell’utilizzo di farmaci associato a rieducazione vestibolare e terapia cognitivo-comportamentale.

Cosa fare quando si soffre della sindrome vertiginosa?

In presenza di vertigini, soprattutto quando assumono una forma invalidante e disturbante, che provoca disagio o ci preoccupa, la prima cosa da fare è sospendere tutte le attività che si stanno compiendo e trovare una posizione che scateni il meno possibile la sintomatologia.

Ignorare i sintomi o non trattare la sindrome in modo adeguato può provocare cadute, disorientamenti, confusione o incidenti che mettono a rischio la propria sicurezza e quella degli altri.

Per prima cosa, è necessario contattare il proprio medico in modo da tranquillizzarsi ed iniziare una terapia sintomatica. Sia che si presenti sporadicamente che con una continua frequenza, è importante rivolgersi ad un medico specialista otorinolaringoiatra.

Quest’ultimo provvederà ad un’attenta analisi dei sintomi e dei disturbi del paziente per giungere ad una diagnosi e ad un’adeguata cura. Quest’ultima potrà prescrivere una cura farmacologica, una serie di manovre o esercizi.
Ad esempio esercizi che prevedono semplici movimenti della testa, dei percorsi di riabilitazione vestibolare o della terapia manuale.

Benefici del trattamento osteopatico

Spesso la vertigine non ha una base organica o traumatica, emerge spontaneamente e in maniera progressiva fino a diventare invalidante per il paziente.

L’osteopatia agisce sulle cause primarie poiché la funzione dell’equilibrio è connessa ad un certo numero di strutture sensoriali che possono essere interessare da disfunzioni osteopatiche.

Coordinandosi con la supervisione medica, il trattamento osteopatico prevede un percorso volto a migliorare le condizioni posturali, biomeccaniche, muscolari che causano e mantengono attiva la disfunzione e la sintomatologia ad essa associata.

L’osteopata è in grado di aiutare il paziente affetto dai disturbi della sindrome vertiginosa. Questo ribilanciando le tensioni alla base del collo, alla base del cranio, le tensioni membranose del cranio e le disfunzioni fasciali, che possono interferire con la normale fisiologia dei recettori a livello neuronale dell’equilibrio.

Il trattamento è una valida opzione per le sindromi vertiginose provocate o amplificate da problematiche rachidee cervicali e si concentrerà sul ripristinare le tensioni posteriori e laterali e anteriori in relazione alla condizione posturale.

La disciplina osteopatica ha come obiettivo finale il ripristino delle condizioni di equilibrio e adattamento del corpo, cioè l’eliminazione della causa a monte del problema.

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Conclusioni

L’Osteopatia non deve essere snaturata riducendola ad un bagaglio di tecniche manipolative ma è invece rappresentata da un profondo know how che si presta a diverse future interpretazioni individuali.

Essa nasce su principi validi e condivisibili, ma che devono essere necessariamente attualizzati ed i vari meccanismi di azione delle tecniche devono essere rivisitati ed esposti secondo le più recenti evidenze scientifiche. 

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