Per osteopatia fasciale si intende quella branca di trattamenti e manipolazioni osteopatiche che si occupano di migliorare o ripristinare il corretto scivolamento dei vari piani fasciali.
Tutte le strutture del nostro corpo sono avvolte in delle sacche di tessuto connettivo di diverse tipologiche che ne consente il corretto movimento riducendo il più possibile i punti di attrito tra una struttura e l’altra.
Quando si creano dei punti di forte attrito, detti disfunzionali, si creano delle alterazioni della mobilità e uno scivolamento dei tessuti ridotto. Questo può portare a dei dolori o a delle alterazioni della funzionalità di alcune strutture muscolo-scheletriche o viscerali.
Questo articolo è stato scritto da Prandi Matteo, docente di osteopatia in Kern School.
I benefici della manipolazione fasciale
I benefici di questo tipo di approccio manipolativo sono molteplici, vanno dal ripristinare la corretta motilità dei tessuti al migliorare l’aspetto circolatorio di un distretto corporeo.
Un esempio eclatante di questo approccio è il trattamento delle cicatrici e il loro miglioramento sia estetico che funzionale fino ad eliminare quella fastidiosa sensazione di “tirare” che molti accusano dopo la rimozione di punti di sutura.
Come in tutte le situazioni la differenza è data da un approccio tempestivo alla problematica in quanto prima si interviene e maggiore sarà la malleabilità dei tessuti e la possibilità di arrivare ad un ottimo risultato.
Controindicazioni dell' osteopatia fasciale
Non ci sono particolari controindicazioni a questa tipologia di trattamento se non le stesse di qualsiasi trattamento manuale. Ad esempio presenza di fratture, traumi diretti o pregressi che il terapista andrà ad indagare nella fase anamnestica prima del trattamento e nella quale stabilirà prima di tutto se è indicato il trattamento manuale su quel tipo di paziente e poi se la tecnica fasciale può o non può essere indicata.
Una volta stabilita la possibilità di trattamento si andrà ad agire sul paziente in più sedute in quanto il tessuto connettivo è meno elastico di quello muscolare e richiede un lavoro molto profondo che in alcuni casi può risultare fastidioso per il paziente.
Per questo motivo l’approccio su una zona specifica puù essere diviso in più sedute.
L'osteopatia fasciale provoca dolore?
Dipende molto dalla capacità soggettiva del paziente di sopportare il trattamento e dalla mano più o meno esperta del terapista.
Alcune tecniche potrebbero comunque risultare fastidiose o addirittura leggermente dolorose per il paziente sia durante la seduta che nelle ore successive. Durante queste ore si può presentare un arrossamento della zona accompagnato da una sensazione di calore.
Si possono avere questi effetti soprattuto nelle zone di scarsa mobilità tissutale come per esempio cicatrici vecchie che hanno aderenze.
Questi effetti comunque si ridurranno spontaneamente con il passare del tempo. Solitamente non si eseguono sedute ravvicinate proprio per consentire al corpo una completa ripresa dal trattamento e una corretta guarigione da questi effetti avversi minori.
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Conclusioni
La manipolazione fasciale comprende diverse tipologie di approccio e di tecniche utilizzabili. E’ una tecnica che viene ampiamente utilizzata da diverse figure professionali partendo dagli osteopati e arrivando ai fisioterapisti, ai massaggiatori e ai medici.
Può essere eseguita sia con le mani che con delle attrezzature a forma di uncino che permettono di penetrare più profondamente nei tessuti.
Questo ne fa una tecnica ampiamente valida ed efficace per il trattamento di molte problematiche come, ad esempio, strappi muscolari o cicatrici da intervento chirurgico
Come in tutti gli approcci manuali non è la tecnica che fa la differenza ma la capacità dell’operatore di eseguirla al meglio.
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