A cosa serve il massaggio decontratturante?
Ci si avvale spesso di questo tipo di trattamento per la risoluzione di condizioni dolorose quali cervicalgia e lombalgia, dolori temporo -mandibolari, contratture muscolari che causano riduzione della flessibilità muscolare e della mobilità articolare.
Ponendo particolare attenzione a quest’ultima problematica, si evince da una serie di studi che la contrattura muscolare può interessare una vasta platea di persone: sportivi, sedentari, giovani o anziani; non si presenta con delle vere e proprie lesioni del tessuto muscolare e possono essere trattate con le terapie manuali.
La contrattura può essere definita come un anomalo accorciamento del tessuto muscolare (che diventa particolarmente resistente all’allungamento passivo) e conseguenza della difesa dell’organismo che “blocca” la parte sofferente al fine di evitare il dolore e danni ulteriori. Questo blocco determina però una limitazione dolorosa del movimento fisiologico.
Fondamentalmente essa si instaura quando un muscolo compie uno sforzo, a volte improvviso, o comunque in condizioni di partenza non ottimali (per esempio senza un adeguato riscaldamento prima di una gara), oppure a seguito di posture sedentarie o in appoggio laterale per lunghi periodi. Altri motivi per cui spesso si formano possono essere mancanza di allenamento o a seguito di un eccessivo affaticamento, in condizioni climatiche sfavorevoli o per carenza di sali minerali (magnesio, potassio e calcio). Quindi, in tutte quelle situazioni dove viene a mancare una corretta ossigenazione, vascolarizzazione e preparazione atletica.
La contrattura si presenta con i seguenti sintomi:
- dolore alla palpazione o in determinati movimenti
- limitazione dei movimenti
- tensione e aumento del tono muscolare
Il protocollo terapeutico maggiormente utilizzato che consente la riduzione delle contratture prevede:
- utilizzo del freddo nell’immediato
- utilizzo del caldo in fase avanzata
- uso di elettromedicali quali la tecar
- un trattamento farmacologico tramite analgesici, antinfiammatori e miorilassanti
- la masso-terapia, che tramite tecniche specifiche, riesce ad eliminare la causa e sciogliere la contrattura
Come si pratica il massaggio decontratturante:
Un trattamento efficace potrebbe derivare dalla combinazione di tecniche rivolte ai tessuti molli e tecniche strutturali.
Il protocollo terapeutico maggiormente utilizzato che consente dapprima la riduzione della sintomatologia dolorosa e successivamente porta alla risoluzione della contrattura, prevede:
- utilizzo del freddo nell’immediato, quindi ghiaccio
- utilizzo del caldo in fase avanzata, può essere utile applicare delle creme scaldanti come ad esempio l’arnica
- il massaggio decontratturante, che tramite tecniche specifiche, riesce a ridurre lo stato di tensione muscolare

Benefici attesi:
Gli effettivi benefici di questo massaggio che nel complesso definiamo profondo sono:
- iperemia locale e aumento della circolazione sanguigna che migliorano la velocità di eliminazione delle sostanze infiammatorie
- la rottura e l’inibizione delle aderenze locali
- la stimolazione dei meccanocettori che inibisce la trasmissione del dolore al Sistema Nervoso Centrale
In generale i risultati che il paziente percepisce a partire dalle 24h successive al trattamento riguardano l’intensità e la frequenza del dolore: questi man mano tendono a ridursi, e quindi anche tutti i movimenti fisiologici della zona interessata dalla problematica risultano più fluidi.
Effetti indesiderati del massaggio decontratturante:
Prima di effettuare il trattamento è sempre importante informarsi sullo stato di salute generale del paziente, in quanto vi possono essere particolari condizioni patologiche in cui l’applicazione di tecniche manuali profonde è fortemente sconsigliato, tra queste ricordiamo:
- Grosse calcificazioni dei tessuti molli
- Lesioni a livello del tendine di origine reumatoide
- Ferite aperte o cute lacerata
- Ematomi
- Osteoporosi
- Aneurismi
Inoltre prima di iniziare il trattamento è sempre bene comunicare al paziente che il massaggia potrà generare dolore, ed è importante dare degli effettivi riferimenti per scatenare reazioni iperemiche eccessive o la formazione di veri e propri lividi.
Un riferimento semplice può essere una scala del dolore che varia da 0 a 10: dove 0 equivale a dolore nullo, 10 equivale a dolore massimo.
È importante che il dolore comportato dalle manualità più profonde non sia superiore al 7/8, al di sopra di questi valori spesso il dolore è eccessivo e comporta contrazioni muscolari involontarie accompagnate da irrigidimento del tessuto.
Trattamento:
Ovviamente per ottenere una vera risoluzione della problematica il paziente dovrà sottoporsi ad almeno ¾ sedute, ognuna della durata di 50 minuti circa, in ognuna delle quali si cercherà di raggiungere una maggiore profondità di trattamento.
Ogni seduta inizia con una palpazione del tessuto che ci consente di capire quali sono i punti dove vi è maggiore accumulo di tensione.
Successivamente si utilizzano degli scivolamenti molto leggeri per prendere contatto con il paziente, e man mano si aumenta l’intensità del trattamento.
Questa è una tecnica che viene effettuata in senso longitudinale al fascio muscolare da trattare.
Lo scopo è di rendere più elastici i muscoli, ripristinare le normali funzioni fisiologiche, ma anche di liberare la muscolatura da tensioni ristagni e stasi del tessuto connettivo.
Possono essere effettuati sfruttando diverse parti del corpo a seconda della superficie da trattare e dalla profondità che si vuole raggiungere: digitali, palmari, con le nocche, avambraccio, gomito, pollice.
Frizione Traversa Profonda
Si integra poi la manovra che ci consente di trattare effettivamente la contrattura, che prende il nome di Frizione Trasversa Profonda.
È una manovra profonda che fa parte delle tecniche del massaggio mio-fasciale, e che si applica in caso di contratture ma anche in presenza di aderenze tissutali, cicatrici profonde muscolari, grosse rigidità e fibrosi tissutali.
Prevede movimenti statici a livello cutaneo ma dinamici negli strati profondi, con lo scopo di ripristinare e mantenere la normale elasticità dei tessuti muscolari andando a lavorare settorialmente sull’area selezionata, senza intervenire sul tessuto adiacente.
Questa tecnica viene eseguita con le dita perpendicolari ai piani cutanei, e disposte trasversalmente rispetto alla disposizione delle fibre muscolari: la manovra è di corta ampiezza e và ad interessare solo il punto di lesione e non tutto il tessuto circostante; possono essere utilizzate diverse parti: nocche, pollici, gomiti.
Tutte esercitano una pressione costante e medio/alta sui tessuti, ed è importante poi alternare con manovre meno profonde per dare qualche attimo di sollievo al paziente. Queste tecniche in modo devono essere applicate fino al raggiungimento di una buona viscosità tissutale e una discreta iperemia.

Al termine della seduta è importante integrare una fase di stretching, che può essere eseguita da lettino oppure da tappetino per dare anche degli input muscolari più attivi. È importante poi che anche a casa vengano eseguiti esercizi di allungamento e stretching per continuare a dare degli stimoli in allungamento ad un muscolo che tenderebbe altrimenti ad accorciarsi.
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Conclusioni
Il massaggio decontratturante è una delle tecniche a cui si ricorre più spesso, in quanto include delle manualità che sono risolutive per la maggior parte delle problematiche muscolo-scheletriche che non comportano lesioni.
Vi sono riscontri positivi nella risoluzione di traumi muscolari di vecchia data, dove si è già formata una cicatrice fibrosa o anche in caso di tendinopatie dove traumi ripetuti possono formare tessuto fibroso cicatriziale da cui origina uno stato infiammatorio cronico.
Con questo tipo di massaggio si può agire efficacemente sul tessuto cicatriziale.
Ma il compito più importante per noi terapisti è educare e responsabilizzare il paziente in quanto il vero processo rigenerativo comincia proprio quando si corregge l’atteggiamento o le abitudini che hanno causato l’alterazione.
È fondamentale far capire al paziente che se le vecchie abitudini non vengono modificate, si può ottenere solo un risultato temporaneo.
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